
lunedì 25 agosto 2008
venerdì 22 agosto 2008
martedì 19 agosto 2008
martedì 12 agosto 2008
ESTERI
Il piccolo Javon di Baltimora è morto di fame e di sete a soli 21 mesi. La madre, accusata dell'omicidio, fa parte della setta One Mind MinistriesUsa, lascia morire di fame il figlio"Non diceva amen dopo cena"La violazione di una norma alla base del gesto. Per il gruppo il bambino era "un demone"BALTIMORA - La setta diceva che quel bambino era un demone, e sua madre non ha esitato a ucciderlo. E' la storia di Jarvon Thompson, di soli 21 mesi, lasciato morire di fame e di sete da Ria Ramkisson, chiamata "principessa Maria" dagli altri adepti. A scoprire l'efferato omicidio nel maggio del 2007, è stata la polizia di Philadelphia, dove la setta inizialmente stabilita a Baltimora aveva spostato la sua sede. I dettagli sul perché del gesto sono emersi soltanto negli ultimi giorni dai documenti della corte. Secondo le autorità, l'omicidio del piccolo Jarvon risalirebbe al 2006, ed il suo corpo sarebbe stato occultato per oltre un anno, rinchiuso all'interno di una valigia verde. La madre Ria, accusata di omicidio di primo grado, è entrata nel gruppo religioso ad aprile del 2006, pochi mesi dopo la nascita di Jarvon. Convinta dagli altri adepti della natura demoniaca del figlio, reo di non rispettare alcune regole della setta (come quella di ringraziare il Signore dopo ogni pasto), non avrebbe esitato a lasciarlo morire di fame e di sete. La morte del bambino sarebbe addirittura avvenuta tra le braccia della donna ed alla presenza degli altri membri, nessuno dei quali si è interessato a tentare una rianimazione. Oltre a Ria, sono accusati dell'omicidio anche altri tre membri della setta, tra cui la "regina Antonietta", capo spirituale del gruppo. Tenta di difendere Ria la madre Seeta Khadan-Newton, che parla di lavaggio del cervello in una intervista rilasciata al Baltimora Sun: "Mia figlia era una vittima, proprio come mio nipote. Qualcuno ha preso la decisione di uccidere il bambino e lei ha eseguito le istruzioni".
Il piccolo Javon di Baltimora è morto di fame e di sete a soli 21 mesi. La madre, accusata dell'omicidio, fa parte della setta One Mind MinistriesUsa, lascia morire di fame il figlio"Non diceva amen dopo cena"La violazione di una norma alla base del gesto. Per il gruppo il bambino era "un demone"BALTIMORA - La setta diceva che quel bambino era un demone, e sua madre non ha esitato a ucciderlo. E' la storia di Jarvon Thompson, di soli 21 mesi, lasciato morire di fame e di sete da Ria Ramkisson, chiamata "principessa Maria" dagli altri adepti. A scoprire l'efferato omicidio nel maggio del 2007, è stata la polizia di Philadelphia, dove la setta inizialmente stabilita a Baltimora aveva spostato la sua sede. I dettagli sul perché del gesto sono emersi soltanto negli ultimi giorni dai documenti della corte. Secondo le autorità, l'omicidio del piccolo Jarvon risalirebbe al 2006, ed il suo corpo sarebbe stato occultato per oltre un anno, rinchiuso all'interno di una valigia verde. La madre Ria, accusata di omicidio di primo grado, è entrata nel gruppo religioso ad aprile del 2006, pochi mesi dopo la nascita di Jarvon. Convinta dagli altri adepti della natura demoniaca del figlio, reo di non rispettare alcune regole della setta (come quella di ringraziare il Signore dopo ogni pasto), non avrebbe esitato a lasciarlo morire di fame e di sete. La morte del bambino sarebbe addirittura avvenuta tra le braccia della donna ed alla presenza degli altri membri, nessuno dei quali si è interessato a tentare una rianimazione. Oltre a Ria, sono accusati dell'omicidio anche altri tre membri della setta, tra cui la "regina Antonietta", capo spirituale del gruppo. Tenta di difendere Ria la madre Seeta Khadan-Newton, che parla di lavaggio del cervello in una intervista rilasciata al Baltimora Sun: "Mia figlia era una vittima, proprio come mio nipote. Qualcuno ha preso la decisione di uccidere il bambino e lei ha eseguito le istruzioni".
venerdì 25 luglio 2008
INFERMIERI OGGI verso il futuro: IL FUMO
Lentamente muore.........................................
lentamente muor
e
dedicato a tutti gli infermieri in agonia
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore
chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti
agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore
chi non viaggia,chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia
e pace in sè stesso.
Lentamente muore
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo digran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità.
( Pablo Neruda )

dedicato a tutti gli infermieri in agonia
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore
chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti
agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore
chi non viaggia,chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia
e pace in sè stesso.
Lentamente muore
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo digran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità.
( Pablo Neruda )
giovedì 24 luglio 2008
IL FUMO

IL FUMO CREA UN'ELEVATA DIPENDENZA NON INIZIARE
mangia le sigarette con la ricotta e il cioccolato vedrai che buone
domenica 13 luglio 2008
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